La dimensione spirituale del surf
Il rapporto tra il surfista e il mare è unico. Per poterne scrivere, Sergio Bambarén mi è venuto in aiuto con un suo libro dal titolo “il vento dell’Oceano”.
A volte vado a fare surf, da solo
Sergio Bambarén, Il vento dell’Oceano
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nella mia solitudine l’oceano è l’unico testimone silenzioso di quel dialogo serrato che si sviluppa tra la mia anima e me.
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E senza chiedere nulla, pensieri meravigliosi si affollano da chissà dove.
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Mi concedo la possibilità di ascoltare la mia voce interiore, calma, quasi sopita, aspettando l’occasione di esprimerla chiara e forte, in armonia con tutta la mia vera essenza.
Parole meravigliose che accompagnano spesso esperienze indescrivibili.
Ci si può realmente perdere tra i propri pensieri mentre si galleggia nello sconfinato blu nell’attesa di un’onda?
La risposta è sì!
Silenzio e pace, dall’altra parte
È incredibile, ma le onde dall’altra parte sono masse di acqua che piano piano si alzano finché non incontrano la secca e cominciano la loro corsa verso la battigia.
Ho provato l’esperienza sulla mia pelle, sdraiato sulla mia tavola, insieme con gli amici surfisti.
Mi sembrava di vivere in un’altra dimensione, ovunque mi voltassi c’era blu e l’atmosfera si faceva ipnotica.
Provai una sensazione di pace e quiete inspiegabile.
Capii che per un vero surfista non è importante l’abilità tecnica, o la quantità di onde da cavalcare, ma raggiungere questa quiete interiore che solo il mare ti sa regalare.
L’unico problema è non rimanerci imprigionato.
Infatti per un neofita come me fu difficile uscirne, mi “svegliò” il mio coach con queste parole.
“Fabio, sei ancora con noi?”.
Giuro che mi sentii parte di un branco di delfini.
Perso nel Blu – testo e musica: Fabio Guglielmino La spiaggia è lontana una vita intera c’è swell, tramontana ne voglio ancora cado e mi rialzo non m’importa un cazzo se ho da imparare sono già felice finalmente ho voce posso guarire dalle mie fissazioni nuotando coi delfini Perso nel Blu Perso nel Blu Disteso sull’onda non penso a niente nessuno mi guarda mi cerca, mi sente Mentre ascolto un canto che sussurra il vento sembro un po’ più bello Così apro il cuore ogni dubbio muore posso pensare di realizzare il sogno ciò di che ho bisogno Il vento cambia umore come la sua canzone
Due parole sulla musica
A livello compositivo sono riuscito con un giro armonico in Em (con alterazioni di settima) a disegnare la scena. Ricorda forse qualcosa di John Mayer, ma non nascondo che proprio lui è stato un mio rifermento in fase di scrittura dei brani del “ragazzo di capo gallo”.
L’arrangiamento è fresco a tratti malinconico, comunque cerca di trasmettere l’intimità che si crea tra surfista e mare.
Il videoclip e… oltre
Il videoclip fa parte di una serie web che prende il titolo dall’Ep, assolutamente autoprodotta e curata dal sottoscritto.
Nella puntata “dedicata” a Perso nel Blu, il protagonista, Marco sfida le sue paure e prova a vincerle in mare. Così nella sua testa comincia una vera e propria battaglia con una figura legata ad un antico mito, che rappresenta una società fatta di guerra e competizione.
Il ragazzo di capo gallo è molto di più di un EP, raccoglie infatti racconti brevi (che vorrei pubblicare presto), interviste ai local della mia provincia e la serie web.
Immergermi nel mondo del surf è stato inebriante e anche illuminante, mi ha fatto capire il vero significato della passione verso qualcosa.
Non c’è vento, acqua o freddo che tenga, se ci sono le onde, si surfa!