Brücke 10: Diario di viaggio, note di passaggio

In breve

bruecke 10 artwork

Il disco prende il nome da uno dei moli del porto di Amburgo, dove ho cominciato a scrivere gran parte delle canzoni che sono contenute in questo album.

Durante il mio percorso ho raccolto tante riflessioni, un vero e proprio diario che col tempo è diventato un’opera completa, come amo sottolineare: “diario di viaggio, note di passaggio”.
Il filo conduttore di tutto il lavoro è l’emigrazione, un tema molto attuale nell’Italia del sud, e soprattutto in Sicilia. Racconto la mia storia e quella di tanti altri giovani, che vanno via dal proprio paese per cercare condizioni di vita migliori. Un’emigrazione 2.0, che vede come mete principali Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, un’Europa che vive proprio grazie a questo flusso di anime che si spostano e ci vivono.

Brücke 10: Reisetagebuch, Übergangsnoten

In Kürze

Das Album ist nach einer der Landungsbrücken im Hamburger Hafen benannt, auf der der Großteil der in diesem Album enthaltenen Songs seinen Anfang nahm.

Auf meinem Weg habe ich viele Gedanken gesammelt, die zu einem echten Tagebuch und mit der Zeit zu einem Gesamtwerk wurden, wie ich gerne sage: „Reisetagebuch, Übergangsnoten“.

Der rote Faden des gesamten Werks ist die Emigration, ein Thema, das im Süden Italiens und besonders auf Sizilien hochaktuell ist. Ich erzähle meine Geschichte und die vieler anderer jungen Menschen, die ihr eigenes Land auf der Suche nach einem besseren Leben verlassen. Eine Emigration 2.0, die hauptsächlich Deutschland, England, Frankreich, Spanien zum Ziel hat, ein Europa, das gerade durch diesen Strom von Seelen lebt, die sich darin bewegen und dort leben.

 

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Più di una dedica...

La Germania e Amburgo, città alla quale il disco è dedicato, mi hanno affascinato nei tre anni di permanenza.
E sono tanti i dettagli che ho inserito dentro ogni canzone del disco. Le serate a Sk. Pauli inizialmente in solitaria, le passeggiate lungo il Landungsbrücken, i concerti, le amicizie con i musicisti locali; la mitica Cantantessa di Amburgo, una signora che nonostante l’età, armata di fisarmonica, calca i palchi dei club della Repeerbahn. E ancora, i viaggi in treno sulle Deutsche Bahn per raggiungere le altre città, Francoforte, dove ho conosciuto tantissimi connazionali, Stoccarda che mi ha regalato il palco del “Sommerfest der Kulturen” quegli anni.

Mehr als eine Widmung…

Deutschland und Hamburg, die Stadt, der das Album gewidmet ist, haben mich während meines dreijährigen Aufenthalts fasziniert.

In jeden Song des Albums habe ich viele Details integriert. Die anfangs einsamen Abende aud St. Pauli, die Spaziergänge entlang der Landungsbrücken, die Konzerte, die Freundschaften mit lokalen Musikern; die legendäre Cantantessa aus Hamburg, eine Dame, die ihrem Alter zum Trotz mit dem Akkordion bewaffnet die Bühnen der Reeperbahn erklimmt. Und dann die Fahrten mit der Deutschen Bahn, um andere Städte zu besuchen, Frankfurt, wo ich viele Landsmänner kennenlernte, Stuttgard, das mir in diesen Jahren die Bühne des „Sommerfest der Kulturen“ schenkte.

Fabio Live Frankfurt
Notti di Francoforte 2015/2016

Ad Amburgo ho dedicato una ballata: ho descritto la città come un marinaio al quale faccio una promessa che non sono in grado di mantenere. C’è lo stupore, c’è l’amore, c’è il limite che separa la carne dal cuore.

Difficile camminare in estate o in primavera sull’Alster Park on in St. Pauli tra quella che definisco “una selva di cosce depilate”, ragazzi in perfetta forma con o senza canottiere che sfilano bevendo birra sotto un tiepido sole che ne risalta le forme e i colori, rigorosamente chiari, lucidi e biondi, dal sabbia al giallo. Così nasce “Il lupo bianco dagli occhi verdi” e il tormento di “Fino alla fine del Mondo”.

Hamburg habe ich einen Tanz gewidmet: ich habe die Stadt als Seemann beschrieben, dem ich ein Versprechen mache, das ich nicht halten kann. Da ist das Staunen, da ist die Liebe, da ist die Grenze, die das Fleisch vom Herzen trennt.

Es ist schwer, im Sommer oder Frühling im Alster Park oder auf St. Pauli zwischen „einem Wald von rasierten Schenkeln“ zu spazieren, wie ich es nenne. Überall perfekte Jungs mit oder ohne Oberteil, die mit ihrem Bier unter einer warmen Sonne flanieren, die ihre Formen und Farben zum Vorschein bringt, grundsätzlich hell, leuchtend und blond, von sandfarben bis gelb. So entstand „Il lupo bianco dagli occhi verdi“ (Der weiße Wolf mit den grünen Augen) und die Qualen von „Fino alla fine del Mondo“ (Bis ans Ende der Welt).

Le sonorità

I suoni del disco sono “raffreddati” dalle tastiere che ricordano gli anni ottanta, per ricreare un’atmosfera nordica insieme alle chitarre acustiche.
L’elettricità è data dal tocco su telecaster, ma mi sono anche avvalso di una collaborazione tedesca, con uno dei musicisti che mi ha seguito in diversi concerti ad Amburgo, quel tocco che esplode in “Fino alla fine del mondo” e caratterizza “Il treno per Berlino” e “St. Pauli d’Estate”.
Il cerchio si chiude con “Oltre le distanze”, che come “Il treno per Berlino” esprime proprio la difficoltà del rapporto a distanza e il desiderio di non tornare indietro, ma di andare sempre avanti, insieme.

Scorrendo la track list, si passa dalla malinconia di “Una parola che non c’è”, all’adattamento “St.Pauli d’Estate”, lo stupore de “L’Uomo dei Gabbiani” e di “Lupo Bianco dagli occhi verdi”, un po’ di sano tormento con “Fino alla fine del mondo”, per comunque alla fine tornare a casa, dal vero amore “Oltre le distanze”.

Der Klang

Die Klänge des Albums werden von Keyboards, die an die Achtziger erinnern, „abgekühlt“, um gemeinsam mit den akustischen Gitarren eine nordische Athmosphäre zu erschaffen.

Die Elektrizität wird durch das Spiel auf der Telecaster erzeugt, aber ich habe auch auf eine deutsche Zusammenarbeit mit einem der Musiker zurückgegriffen, der mich zu mehreren Konzerten in Hamburg begleitet hat. Diese Note explodiert in „Fino alla fine del mondo“ und charakterisiert „Il treno per Berlino“ und „St. Pauli d’Estate“.
Der Kreis schließt sich mit „Oltre le distanze“, das wie „Il treno per Berlino“ die Schwierigkeit einer Fernbeziehung und den Wunsch ausdrückt, nicht zurückzugehen, sondern immer nach vorne zu schauen, gemeinsam.

Der Tracklist folgend geht man von der Melancholie von „Una parola che non c’è“, über die Anpassung in „St.Pauli d’Estate“, das Staunen von „L’Uomo dei Gabbiani“ und „Lupo Bianco dagli occhi verdi“, eine gesunde Dosis Qual in „Fino alla fine del mondo“, um schließlich doch nach Hause zurückzukehren, zur wahren Liebe von „Oltre le distanze“.

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una parola che non c'è

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