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Angelo dai piedi di carta

Eros, l’angelo pagano dai piedi di carta

Il mio Eros è così, inarrivabile, inafferrabile, un essere che capricciosamente colpisce con i suoi sguardi maliziosi e… uccide.
In tutto il mio progetto kalos ne faccio un ritratto e in questa canzone, la sua apparizione è inevitabile e lascia dietro di se: amaro in bocca. Una scia di desiderio inconsolabile.
Non si può vivere senza desiderio, senza Eros, l’Angelo dai piedi di carta che gioca con i nostri sentimenti e le nostre paure, lo sa benissimo. Noi vittime (in)consapevoli possiamo solamente cantarne la potenza.

L’Antigone di Sofocle e l’inno a Eros

Il mio ritratto dell’angelo ha origini nella tragedia greca, Sofocle e la sua Antigone sono l’esempio che ho seguito.
Il coro del terzo stasimo si definisce come un vero e proprio inno ad Eros e ne sottolinea gli aspetti più pericolosi. È simile all’Eros Saffico, la dolce amara indomabile belva.

Eros, invitto nelle battaglie.
Eros che piombi fra le contese
che sulle molli gote
di vergini dimori,
che sopra il mare, sopra le agresti
case t’aggiri,
né alcuno t’evita dei Numi eterni,

né alcun degli uomini che un giorno vivono,
e i cuor delirano che tu pervadi!

Ad ingiustizia tu sin le menti
spingi dei giusti, con loro scorno.
Tu questa lite or provochi
fra genti consanguinee.
E dalla vergine bella dai cigli,
chiaro è, la Brama vince,
che siede signora presso
le Grandi Leggi. Fra i Numi è Cipride
invitta, e domina col suo capriccio

Sofocle, Antigone coro del III Stasimo (fonte wikisource)

Noi mortali cosa possiamo di fronte al suo potere immenso?

Thanatos è opposto all’Eros

Angelo che rinasce nel pop

La mia versione è un angelo da incontro occasionale, una bellezza rara che però ci rapisce. Un essere che si fa desiderare per poi sparire e non tornare più.
Difficile da dimenticare, quasi impossibile da amare.
La domanda che mi faccio è sempre la stessa: cosa sarebbe eros se ottenessimo ciò che desideriamo?
Ecco che l’Angelo dai piedi di carta è tormento, un tormento bello, per definizione sofferto.

Eros è bellezza e desiderio, aiuta a risorgere.

Il Testo

Angelo dai piedi di carta - testo e musica: Fabio Guglielmino

Tu sei così, invincibile agli occhi miei
e inarrivabile dove sei
sai condannarmi senza perdonare

Ti aspetto qui, soffio caldo del mare Egeo
mi sfiori appena e poi scappi via
a te non bastano le mie preghiere

che come bolle di sapone
volano leggere
io ti offro le mie mani ma ti perdo come
bolle di sapone
libere nel cielo
mentre danzi come un angelo dai piedi di carta

Tu già lo sai
fai tremare gli antichi dei
sei rovina per i vecchi eroi
che non sanno che ami solo giocare
Ti trovo qui 
e senza chiedermi come stai
ti aggiri nella mia stanza e poi
sul letto subito ti lasci cadere 

Come bolle di sapone
liberi i pensieri
io ti offro le mie mani ma ti perdo come
bolle di sapone
lacrime da scena
mentre danzi come un angelo dai piedi di carta

Come Ulisse al cospetto del mare
le mie promesse vedo naufragare
non posso cederti anche il cuore
vorrei dimenticarti , oh mia visione!

Che come bolle di sapone
ti scioglierai nell'aria
mentre ti offro le mie mani io ti perdo come
bolle di sapone
lacrime da scena
mentre danzi come un angelo dai piedi di carta

Due parole sulla musica

Vittima di Eros

Ho scritto una ballad. Ritmo leggero ma incalzante, una sorta di preghiera che mostra la coscienza di avere perso qualcuno. Il desiderio è elettricità, chitarre distorte mentre l’arpeggio di banjo scopre un lato arcaico, bello, giocoso.
Chiude il brano un coro leggero malinconico mentre il brano poco a poco muore sfumando.

Il videoclip

Il video è l’ultimo capitolo del “cammino di Eros” rappresentato da tutta l’opera Kalos.
Qui è Eros che è in grado di salvare dalla morte (thanatos) per poi sparire via così come si è presentato.
Cosa ci rimane? il tatuaggio della bellezza, il suo tocco, la sua ferita.

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