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Kalos, l’apparire del bello

Kalos, l’apparire del bello

Kalos non è semplicemente la parola greca che tradotta vuol dire bello. E’ qualcosa di molto di più.
Per esempio per la poetessa Saffo la luna piena era “Kalos”, come se proprio quella pienezza (o completezza) trasudasse bellezza.
C’è un pensiero bello secondo Platone, Kalos Kalon, quello ispirato attraverso la bellezza.
Ma cos’è la bellezza al primo impatto se non lo sguardo capriccioso di Eros?

Chi è Eros?

Il mio “Eros” accolto dalla sorella Gea (come da Teogonia di Esiodo)

Nei discorsi del Simposio di Platone, Eros è un giovane e delicato (discorso di Agatone). Nel discorso di Diotima infatti è figlio di Poros e Penia, vaga per il mondo a piedi nudi e non sarebbe né mortale né immortale.
Io amo invece la sua natura più arcaica e terribile, quella che ci presenta Esiodo nella Teogonia, l’Eros figlio del caos cui nessuno può resistere.
l’Eros Saffico per intenderci, la dolce amara indomabile belva, l’Eros dell’inno di Sofocle invincibile (III stasimo dell’Antigone).

Kalos, ci appare come un colpo di fulmine

La voce di Eros

La mia canzone nasce subito dopo un incontro casuale al bar, ebbi come una visione.
Parlandomi mi sfiorava il braccio con una delicatezza surreale, i suoi occhi erano quelli di Eros e io ne fui stregato senza possibilità di redenzione.
Desiderai quella figura che non potevo avere, e quando qualcosa non la possiamo avere, la desideriamo sempre di più. Eros si manifesta come un demone capriccioso e perfido, portatore di bellezza, kalos feros.

L’apparire del bello si fa canzone, il testo

Kalós – testo e musica: Fabio Guglielmino

Ora desiderio
mi appari fra la gente
con una voce fievole
mi parli del tuo mare

kalós
kalós

perdo l’equilibrio
mi sfiori dolcemente
respiro fra le nuvole
non posso più parlare

kalós
kalós

ciò che chiami sfregio
è già nella mia mente
immagine mutevole
che non si può che amare

kalós
kalós

Nell’aria le tue mani disegnano comete
non ci sarà domani se non lo decidi… tu

Mi abbandono a te Kalós
Crescerò con te, diventerò con te kalós

Due parole sulla musica…

2018 – scatto durante la scrittura dei demo

Parola d’ordine: mediterraneo.
L’apparire del bello nasce dal mare, così ho combinato i suoni mediterranei di un bouzouki e un mandolino sopra un groove percussivo e una linea di basso un po’ calipso.
L’atmosfera arcaica ma allo stesso tempo fresca si rivela un solido sostegno per la melodia vocale che risulta sul finale arricchita da note di pianoforte come fossero spuma di mare.

Ci ho studiato molto prima di produrre Kalos, volevo fare sentire il mediterraneo senza scadere nel banale e nei cliché di percussioni suonate a caso.
La struttura del brano non è scontata e non ha un vero e proprio ritornello, ma un tema forte, deciso, musicale sottolineato dal mandolino.
Mi è riuscito più congeniale rappresentare il desiderio attraverso le note più che le parole…


Il Videoclip

Il videoclip

Il videoclip della canzone è il primo della serie di quattro del progetto che porta lo stesso nome: Kalos. (vieni a scoprirne di più qui)
Ho cercato di mostrare la nascita di Eros, e l’accoglienza della sorella Gea che lo invita a viaggiare scalzo nel mondo per diffondere il suo potere. Attrazione e desiderio, che può (o no) trasformarsi in amore.

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