Al momento stai visualizzando I monologhi degli Eroi (2020)

I monologhi degli Eroi (2020)

Gli eroi omerici… oggi

I miei eroi classici preferiti si raccontano in speciali monologhi che ho scritto pensando potessero parlare con un linguaggio attuale.
Si tratta di mie personali interpretazioni degli archetipi del mito che si basano su solide basi di studio classico.


Io mi chiamo Achille

In questo monologo Achille è una rockstar a metà strada tra Kurt Cobain e Giacomo Leopardi. Solo un ragazzo che scosso dalla notizia della morte del compagno Patroclo, trascorre le notti da solo sulla spiaggia troiana cercare il conforto di sua mamma.

Vi sembro Brad Pitt? Ditemelo, vi sembro Brad Pitt?
Io sono nato veloce, non abbastanza da impedire la sua morte, non abbastanza da raggiungere un cazzo di tartaruga!
Già a tanti, troppi piace giocare con me, c’è chi scrive paradossi e mi dipinge come un Avenger.
Capito? Una specie di supereroe in calzamaglia col pettorale pompato. No.
Io sono nato veloce, sono nato… a me piace cantare! E sono bello, bello, bellissimo.
Mamma dove sei?

Io mi chiamo Achille – Fabio Guglielmino


Il destino di Enea

In questa interpretazione Enea è un padre di famiglia, una persona che deve essere responsabile, mi ricorda “Occhio di falco” degli Avengers, sebbene sia un semidio.

Io so chi sono, so cosa devo fare.
Sono figlio di Afrodite, bellezza e fascino, e nonostante tutto devo soffrire.
Devo vivere, guardare cadere uno a uno i miei fratelli, mio cugino.
No, non ho colpe, capiamoci.
Dante mi ha messo nel limbo solo perché pagano, ma paragona il suo viaggio al mio continuamente. Sopravvivo nelle opere del Bernini.

Sono Padre e sono Figlio, sono figlio e sono Padre.

Il destino di Enea – Fabio Guglielmino


Io sono nessuno

Il mio Odisseo è un over 35 machiavellico, falso e bugiardo. Ha una soluzione per tutto. Un po’ come mr. Wolf, risolve problemi.
Adesso si trova nella tana del Ciclope e deve trovare un modo per uscirne, pensa tra sé e sé, bisbiglia per non svegliarlo, mentre egli giace ubriaco in un angolo.

Cos’avete da guardare? Fate silenzio! Non deve svegliarsi adesso.
Pensa Odisseo, pensa… si lo so, mi conoscete come Ulisse, ma io oggi sono nessuno.
devo VI-VE-RE, devo tornare a casa.

Ho pagato, tanto, troppo. Sono stanco. Atena aiutami!
Pensa Ulisse, pensa.
Io neanche la volevo fare quella guerra maledetta.
Mi finsi pazzo! Mi scoprì Palamede con l’inganno.
Nessuno può fottermi, per questo fece la fine che meritò: lo uccisi con le mie mani.

Io sono nessuno – Fabio Guglielmino

Lascia un commento