Index:  KALOS   IO MI CHIAMO ACHILLE   GIACINTO (CANTAMI UNA CANZONE)

Kalos

Die Schönheit, das Erscheinen vom Schönen, so wie ein erstes Treffen, so wie ein Pfeil, der ins Herz trifft, so wie ein Blick, der die Seele durchbohrt: Eros. Ich habe ihn zwischen den Wellen meines Siziliens gesehen, auf die Welt zu kommen.

Ora desiderio
mi appari fra la gente
con una voce fievole
mi parli del tuo mare

kalós
kalós

perdo l’equilibrio
mi sfiori dolcemente
respiro fra le nuvole
non posso più parlare

kalós
kalós

ciò che chiami sfregio
è già nella mia mente
immagine mutevole
che non si può che amare

kalós
kalós

Nell’aria le tue mani disegnano comete
non ci sarà domani se non lo decidi… tu

Mi abbandono a te Kalós
Crescerò con te, diventerò con te kalós

Io mi chiamo Achille/ Mein Name ist Achilles

Der Mythos des wunderbaren Jungen, den ich wiedersehe, indem er schnell läuft und der sich sein Herz ausschüttet, indem er versucht, sich von den Film-Klitsches zu befreien.
Er ist der Sohn des Meeres, des Mittelmeeres: Er entscheidet sich aus Liebe, aus Rache und aus Ruhm zu sterben.

Dicono di me
che sono il più veloce
Scrivono di me
che sono anche feroce
ti rivelo che
non sono mai felice
e non lo so perché
nessuno te lo dice
Io mi chiamo Achille
e questo lo sai già
e nelle notti belle
vivo la mia età
cantando per le stelle
le mie verità
Dicono di me
che non so neanche amare
ma lo sai per me
c’è chi può anche morire
si lo fece già
lasciandomi impazzire
solo col mio dolore

Io mi chiamo Achille
pretendo autorità
soltanto un imbecille
si rifiuta ma
lo giuro alle mie stelle
se ne pentirà
Sono un paradosso
vorrei capir perché
cambiare io non posso
il mio destino, li dov’è

Ma sono così bello
che resistermi è impossibile
se vesto da fanciulla
riconoscermi
è impossibile
perché sono una stella
fragile

Io mi chiamo Achille
e questo lo sai già
e nelle notti belle
vivo la mia età
cantando per le stelle
le mie verità
cantando per le stelle
la mia umanità

 

Giacinto (cantami una canzone)/Giacinto (sing mir ein Lied)

“Diese Steine haben Erinnerungen“. Dieser Satz wurde mir gesagt, während ich die griechischen Tragödien in Syrakusa am griechischem Theater beiwohnte. So saugt sich jede Sache mit unserer Wesentlichkeit. Sogar ein Junge, der glücklich in einem Raum tanzt und singt, füllt alles mit sich selbst und verändert die Stimmung. Er schafft Inspiration

T’immagino qui, adesso
giuro non va bene lo stesso
ascolto un cd come più non si fa
steso sul letto perché manchi già

Che giri per la casa
che di te riempi ogni cosa
libri, favole, pensieri
note sparse, stracci e due bicchieri

Cantami una canzone
la prima che sai
non importan le parole
che serviranno mai

Amarti mi è concesso?
chiedo alle muse se permesso
solo il sole lo sa che tutto vede quaggiù
faccio così perché mi manchi tu

Che mastichi le ore
che parli per metafore
e accendi folli desideri
se ripenso a ciò che è stato ieri

Cantami una canzone
la prima che sai
non importan le parole
che serviranno mai

Negli occhi tuoi si apre
un cielo senza tempo
che cosa è più reale
non me ne rendo conto
mi sfiori come vento
così non ho più scampo…